Capirete solo se avrete la pazienza di leggere tutto il post.
Era un po’ che ci stavo pensando, ma dopo aver letto questo post, di Shaunta Grimes ero ancora più in dubbio, perché molta gente, quasi per certo, avrebbe pensato ad un post di una (io) persona invidiosa, livida per i suoi risultati etc etc, ma non è così: la mia è solo una valutazione nata da considerazioni originatesi in date molto antecedenti al suo post originale e, devo ammettere sinceramente, rinforzata dal suo ultimo post.
L’idea originale di questo post mi venne, scorrendo i titoli dei post in generale, senza uno schema preciso, come si fa appena arrivati in un ambiente nuovo, ed avevo notato questa cosa, ma mi dissi che sarei stato un folle ad affrontate l’argomento appena iscritto, per cui rimandai la cosa segandomela come da fare; oggi, però, apro Medium e vedo il post di Shaunta Grimes e mi son detto: «Ok, adesso basta: sei iscritto da abbastanza tempo da poter affrontare la questione, per cui tastiera sotto le dita e datti da fare!!!»
Allora il mio cruccio alla fine qual’è? Cruccio nel senso che mi lascia quella sensazione di sottofondo che mi infastidisce, mi disturba, mi fa sentire preso in giro, tanto che se non avessi letto il suo primo post in merito, non avrei letto il secondo: i titoli dei post scritti come ami da pesca a strascico!! Ahh finalmente l’ho scritto !!!
Vedo in Medium, e mi stupisce visto il tipo di sito per cui viene spacciato, ossia un sito per scrittori, sempre più titoli ad esca. Sapete cosa intendo vero ? Titoli come: «I blogged every day for 60 days. Here’s what happened.», oppure più fantasioso titolo del post precedente sullo stesso argomento: «I blogged every day for a month. Here’s what happened.». Chiaramente non è certo solo lei che usa questa tecnica di pesca di boccaloni a strascico: lo fanno in tanti, ma lo scopo?
Cioè fatemi capire questa benedetta Shaunta Grimes che scrive a fare? Solo per sbandierare le statistiche ai quattro venti ?
Se avete letto il suo post precedente avete capito come opera:
- va su quora.com
- cerca la domanda più richiesta del giorno / settimana /mese
- scrive un post su quell’argomento
- pubblica.
Allora, a parte il fatto che sta donna deve essere un pozzo di scienza: non è mica da tutti scrivere su tutto, e di tutto, con cognizione di causa!!
Trovo il metodo piuttosto squallido comunque: per me fare questo tipo di pubblicazione vuol dire che di tuo non hai nulla da dire, ti devi appoggiare alle domande di altri per avere un argomento su cui generare un post.
Praticamente pubblichi a richiesta: la domanda più in voga ottiene un post.
Poi sinceramente a me che hai vinto un invito, a non so che conferenza, non è che interessi più di tanto.
Voi mi direte, ma se ti sta così antipatica perché la segui ? Infatti non la seguo, è che avevo letto il post precedente ed ho voluto verificare se stava seguendo lo stesso metodo, cosa che ha confermato. Potrebbe essere stato un caso, direte voi… eh no … guadate un po’ il meccanismo dei suoi titoli:
- How to know what to write about.
- This is how to override your writer brain. Publish anyway.
- 19 things you can do instead of being comfortable.
- Blogging is the new Blockbuster Video. Do this instead.
- How to know what to write about.
- This is how to override your writer brain. Publish anyway.
- Making the outside match the inside. Slowly.
- The 100 Day Experiment: Week One
- 100 Ways to be More Creative
- How to create a DIY writing apprenticeship
- The most important question when you’re spinning your wheels.
- 10 Things Before You Have Weight Loss Surgery
- How Being Published by the Big Six Fucked Me Up.
- Learning (how) to be OK with sucking.
- How to be more patient (sometimes.)
- How to Get 100,000 Subscribers #3
- When you have a burning case of impostor syndrome.
- What to do when you break a habit chain.
- 10 books that will make you a working writer. (And why.)
- I blogged every day for 60 days. Here’s what happened.
- How to stick through the hard parts.
- How to get an MFA on your own terms.
Ora fateci caso: quante volte compare howto nelle sue diverse varianti?
Quale volte compare come prima cosa sul titolo un numero con a seguito il verbo must oppure will ?
Quante volte un titolo termina con Here’s whats happened ?
Ed infine, ma questa possono capirla solo chi è di madre lingua, l’uso dei verbi nella continuous form, quelli che terminano in ing per i profani. Per chi è di madre lingua, è provato, che l’uso della forma ing in un titolo spinge gli anglofoni a sentire un senso si urgenza di andare a leggere cosa è associato a qualcosa in evoluzione immediata.
Insomma questi trucchetti per la pesca a strascico, per attirare frotte di lettori, la conosciamo bene o male tutti noi che si fa blogging da un po’ ormai.
Quel che mi domando e come tanta gente ancora ci caschi.
Prendete l’ultimo post (che guarda caso termina proprio con « Here’s whats happened» ) alla fine cosa c’è dentro il post? Una serie infinta di statistiche, per altro non verificabili, di nuovi lettori, di nuovi followers, di nuovi iscritti alla mailinglist. A dire il vero tutte cose già scritte e ripetute in suoi precedenti post. Per cui non solo pesca a strascico, ma ti rifila pure il il piatto del giorno prima !!!
Ripeto: io contro Shaunta Grimes non ho assolutamente nulla, a parte il fastidio nel vederle usare un sistema da marketing puro per una tipologia di contenuti, in un posto dove proprio non dovrebbe ossia su Medium.com.
Lei, comunque, è solo uno dei casi… fate una ricerca per HowTo oppure How To e poi scorrete la lista delle cose scritte da chi usa questi metodi: vi comparirà, come risultato, che molto spesso è una parola/frase che compare nel 90% dei loro titoli di post.
Ribadisco certi trucchetti li conosciamo tutti, ma credo davvero che in medium.com non ce ne sia di bisogno!!! Specialmente quando al titolo roboante non segue un contenuto che valga la pena di essere letto !!!
Ahhh e scusatemi per il titolo del post 🙂 Chiaramente è uno sfottò nei confronti di chi, qui dentro, fa marketing invece che produrre materiale interessante da leggere!!
Ed adesso forza… caricatemi di m***a 🙂