Referendum Gran Bretagna: qualcosa non mi torna !

Alla fine sembra, che il giornalismo italiano, si sia schierato con quello europeo facendo notare solo quello che gli fa comodo: il referendum inglese alla fin fine era solo propositivo per cui non sta scritto da nessuna parte che debba essere messo atto. Il fatto che Cameron abbia deciso di rendere le sue dimissioni e non richiedere la messa in atto l’articolo 50 della CE, quello che rende reale la richiesta di uscita dalla Comunità Europea stessa, a parte essere un atto coerente con il suo supporto allo STAY nel referendum, dimostra chiaramente che il risultato del referendum non comporta automaticamente l’uscita dalla Comunità Europea.

La domanda che, secondo me, dovremmo porci è se davvero il governo Inglese deciderà di attuare l’articolo 50 o meno. Essendo un referendum propositivo, il governo non ha l’obbligo di farlo: è una scelta che resta in mano al governo, che deve prendere atto della scelta del popolo, ma non comporta l’allineamento del governo alla decisione popolare. È pur vero che il Regno Unito non è l’Italia dove del popolo se ne fregano, come ha chiaramente espresso l’ex presidente della repubblica, dicendo che il popolo è bene che non debba poter occuparsene!! Di conseguenza il governo UK probabilmente deciderà quanto prima se allinearsi o meno alla decisione popolare, ma ripeto: questa decisione sarà unicamente del governo del paese.

Di conseguenza non capisco perché Yunker sia partito, in fretta e furia, a chiedere che il Regno Unito si sbrighi a mettere in pratica la richiesta di uscita della Comunità Europea, nel minor tempo possibile. Leggendo la sua richiesta, in base a quello che ho scritto fino ad ora, sembrerebbe quasi che sia Yunker a volersi levare di torno il Regno Unito il piu in fretta possibile!! Senza entrare nei particolari dei perché Yunker possa avere interesse o meno nel farlo, resto dell’idea che questa questione sia una questione squisitamente del Regno Unito: sta solo al governo Inglese decidere cosa, come e quando farlo. Inoltre il famoso, direi ormai famigerato, articolo 50 prevede un tempo minimo di due anni per concordare l’uscita dalla Comunità Europea per chiunque ne faccia parte, ma prevede pure che nei 18 anni successivi il paese interessato possa ripesarci avendo così il modo di ripensarci e riprendere il proprio posto come se nulla fosse successo; praticamente 18 anni per decidere se rientrare nella Comunità Europa alle stesse condizioni che aveva al momento in cui ha deciso di uscirne. Allora perché tutta questa fretta, per mettere alla porta il Regno Unito??? Oggi addirittura hanno già deciso che dopo la presentazione del risultato del referendum, Cameron debba lasciare l’aula per iniziare una seduta a 27. Ma come fanno a cacciarlo per una seduta a 27 se il Regno Unito non ha, ancora, presentato la richiesta di uscita dalla Comunità Europa ?

C’è qualcosa che non mi torna: se le normative prevedono la richiesta della messa in atto dell’articolo 50 per poter avviare la procedura di uscita dalla Comunità Europea perché diamine, già da oggi, la riunione dovrebbe tenersi a 27 ???

Insisto: c’è qualcosa che non mi torna, e spero che come me, altri vogliano approfondire questa questione; è pur vero che poca gente si occupa di polita a livello di Comunità Europea, ed è anche questo il motivo per cui la gente ha la sensazione che il Parlamento Europeo sia qualcosa di distante e che non ci sia modo di intervenire. La sensazione, credo, è quella di un tempo: il palazzo reale (Parlamento Europeo) c’è, ma è vicino, ma distante, grande, ma piccolo per il popolino che è stato cresciuto con la convinzione, che tanto non ha nulla da poter fare per poter dire la propria. D’altronde, come dicevo all’inizio del post, se il nostro ex presidente della repubblica è il primo a dire che il popolo non deve poter mettere becco in quello che fa la Comunità Europa e continua a ripeterlo allo sfinimento, va da se che la gente, alla fine, se ne convinca!!

JC