Test sull’uso del metodo Pomodoro.

App Pomodoro

Quando c’è qualcosa di nuovo perché non sperimentarlo?


Scrivo da anni, per me stesso, e da relativamente poco, anche per altri lettori. Di base, scrivo sui miei blog, a volte rispondo a commenti sui social. Scrivevo anche sulla piattaforma Medium.com, ma se all’inizio è stata un’avventura interessante, con il passare del tempo, e gli stravolgimenti delle regole del sito, alla fine le uniche due attività possibili, almeno per me che scrivo in italiano, erano:

  1. Importare un articolo da uno dei blog;
  2. Commentare articoli di altri scrittori anglofoni della piattaforma.

Insomma alla fine ho deciso che stare su una piattaforma solo per avere dei duplicati dei miei lavori, non aveva più senso. All’invio ne aveva: c’era una discreta comunità italiana, ma adesso di italiani, ed intendo che scrivono sulla piattaforma, si e no saremo stati 7/9 in tutto. Da qui la decisione di mettere in atto un’azione che avevo in testa ormai da tanto: ho cancellato tutti i miei lavori da Medium ed ho cancellato l’utenza. Fine! Non è stato così doloroso come temevo, tutto sommato.

Adesso posso concentrarmi sui miei blog, senza passare ore a leggere stupidaggini in americano.

E visto che anno nuovo, vita nuova, ho preparato lo scheletro del nuovo libero, ed ho cominciato a creare i primi capitoli. Nel farlo però mi sono posto la domanda: se tantissimi utenti usano il meccanismo Pomodoro ci sarà bene qualche beneficio a farlo, allora perché non provare, se non altro per capire se potessi guadagnare qualche beneficio pure io.

Per chi non sa cosa sia la metodologia Pomodoro ecco un estratto dalla pagina wiki sull’argomento:

Tecnica del pomodoro
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
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Un timer da cucina a forma di pomodoro, da cui il metodo prende il suo nome.
La tecnica del pomodoro è un metodo per gestire il tempo sviluppato da Francesco Cirillo alla fine degli anni 1980.[1] La tecnica utilizza un timer per suddividere il lavoro in intervalli, tradizionalmente lunghi 25 minuti, separati da brevi pause. Ogni intervallo è noto come “pomodoro”, riferendosi alla forma del timer da cucina a forma di pomodoro che Cirillo usava quando era uno studente universitario.

La tecnica è stata ampiamente diffusa da app e siti web che forniscono timer e istruzioni su come metterla in pratica. Strettamente correlata a concetti come il timeboxing e lo sviluppo iterativo e incrementale utilizzati nella progettazione del software, questo metodo è stato adottato anche in contesti di pair programming.[4]

Potete trovare qui la pagina completa del wiki, in italiano.

Il fatto che molti siti forniscano l’attrezzatura necessaria, e che siano state sviluppate molte applicazioni per permettere di seguire questo metodo, mi ha fatto pensare che sperimentarla era, se non altro, un modo per capire se la mia scrittura potesse giovarne o meno.

Indi, mi sono scaricato una app qualsiasi a riguardo, nel mio caso Tomato One, visto che per la scrittura uso Mac chiaramente ho scelto una app dal loro store, ma ne esistono per Windows e per Linux, ed a dirla tutta basta l’onnipresente applicazione di count down, di un qualsiasi cellulare, per poter sperimentare come metodo.

Ho configurato, seguendo le istruzioni di Francesco Cirillo, ideatore del metodo di cui trovate una breve biografia qui, ed ho provato ad usarlo per qualche ora.

Configurazione


Per fare il mio testo ho configurato l’app in questo modo:

Ho pensato di iniziare con valori più bassi di quelli indicati, come standard, per vedere come mi trovavo…

Risultati


Devo dire che ho cercato di essere il più scevro possibile da preconcetti, su questa metodologia, ma non mi ha dato i risultati che molti, invece, asseriscono riuscire ad ottenere: ho provato sia con il contatore a vista, che non visibile, durante la fase di scrittura, ma la sola idea di dover interrompere nel momento in cui squilla il pomodoro, mi ha inibito quasi totalmente il famoso flusso di scrittura. Se di solito traccio uno schema molto sintetico del capitolo, e poi lo sviluppo mano mano che scrivo, con il pomodoro in funzione, non sono riuscito a scrivere un granché. Sembravo quasi nello stato di blocco dello scrittore, e come sensazione, di sicuro, non è il massimo!

Do per scontato che altri potranno godere dei vantaggi di questo metodo, ma pare non funzionare per me. Il che ci sta nell’ordine delle cose: ognuno sviluppa, con il tempo, il proprio modo di scrivere, i propri tempi, il proprio flusso narrativo. Forse, se avessi iniziato da subito ad usarlo, come metodo, mi sarebbe stato anche di aiuto. Al momento invece, per me ribadisco, è solo d’impaccio. Funziona decentemente solo ignoro le pause, e di conseguenza le sessioni di scrittura scandite dal pomodoro.

Diciamo che il mio era un test: leggendo di tanta gente che osannava il metodo, mi son domandato se mi stavo perdendo, io, qualche cosa a non usarlo. Invece no: il mio metodo, su di me ovvio, funziona in modo egregio, e forse dopo qualche anno di scrittura, non ha molto senso tentare di impormi un nuovo metodo di lavoro.

 

J.C.

Sei un blogger ? Ti presento ScirbeFire. (parte seconda)

Ho già scritto un post su ScribeFire, ma in quello descrivevo solo le potenzialità del plugin. Oggi voglio farvi vedere alcune operazioni pratiche sul campo come associare un blog, scorrere i post esistenti caricati all’associazione, modificare un post vecchio e crearne uno nuovo.

Appena installato, ovviamente non sarà presente nessun blog su cui operare per cui iniziamo con il caricamento di uno dei nostri blog al plugin: tutti i comandi, esclusi quelli di edizione sono nel lato sinistro della schermata.

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Recensione Refly editor

Che pare avere SERI problemi di stabilità, almeno in ambiente oSX

Le considerazioni personali sull’app sono in coda dopo il post fittizio ‘Come tenere un Diario’.

Inizio post fittizio

Come Tenere un Diario

Finestra sull’anima, un diario ti dà la possibilità di esprimere i tuoi sentimenti e i tuoi pensieri più profondi, senza giudizi, vergogna o giustificazioni….

Fine post fittizio.

Che dire: l’app ha una bella grafica piuttosto semplice, ha diversi servizi verso quale esportare direttamente i pezzi, fra cui Medium, WordPress, Facebook, Twitter e Linkedn.

Il tentativo, di fare un paste di una immagine, porta a crash diretti, come un fucilata!! L’unico modo per inserire foto è quello di usare l’apposita icona che però richiede un file fisico da caricare. Le foto vengono caricare a dimensione reale e si può giustificare a dx, sx o centrato

Per quanto riguarda il testo direi che c’e’ quello che serve come potete vedere dall’unica barra presente nell’applicativo al centro:

Icone.png

Barra icone per edizione di Refly Editor.icona N per normalizzare il testo, credo corrisponda a ‘cancella formattazione’;

  • icona B per grassetto;
  • icona I per il corsivo;
  • icona h1 per titolo;
  • icona h2 per sotto titolo;
  • icona “” per una forma di citazione, piuttosto strana in effetti, con caratteri giganti in un colore blue shocking!!
  • icona link per poter inserire link ipertestuali; (sia link su testo, che puri);
  • icona Immagini: unico modo possibile per caricare immagini senza che vada in crash l’app. La  foto viene caricata a dimensioni reali e passandoci il mouse sopra comare una piccola frecciaselezionandola si può accedere ad una applicazione, interna credo, per alcune modifiche all’immagine. Con piacere ho trovato la possibilità di inserire del testo ovunque sull’immagineaggiungere delle forme, una firma olografa ed altre cosette simpatiche.
  • icona Sy questa l’ho trovata molto interessante: presenta sinonimi di una parola selezionata.
  • le restanti 4 icone, non sempre visibili perché in effetti non servono di contino, sono quelle per i quattro possibili allineamenti: destra, sinistra, centrato, giustificato;

In altro a destra la barra è completata da altre due voci:

grammar.png

La GRAMMAR va cliccata se una o più parole diventano di colore verde: questo indica un qualche problema di grammatica ed il programma propone delle soluzioni. In inglese funziona perfettamente, in italiano c’è da stressarlo un po per metterlo alla prova.

img2Selezione account registrato su cui pubblicare subito o a tempo.L’ultima icona a destra è chiaramente quella per la condivisione del pezzo: quando cliccate sul simbolo di condivisione, compare una finestra di selezione con i profili che avete configurato, e potete scegliere su quale pubblicare.

Questo il comodo pannello per la pubblicazione differita.

Nelle preferenze esiste una simpatica possibilità: impostare quante parole vorremmo scrivere la giorno. Se attiviamo questa funzione:

goalIl sistema dalla barra in alto a sinistra ci permette con l’icona Goal ci permette di vedere se manteniamo il passo o meno con il nostro goal impostato.

Un interessante possibilità offerta sempre da Refly è quella di dare un check sui tag prima di inviare il pezzo. Non so che algoritmi vengano utilizzati, ma mi pare che per alcuni valori ottenuti può aiutare a centrare i tag per quanto riguarda il SEO.

Qui per questo post: tagcheck        

Ogni post corrisponde ad un singolo file rtf. È possibileesportare’ il file in formato MarkDown.

Altra cosa importante è la gestione delle versioni che troverete nel menu file. Se il sistema ti fa salvare, e non si interrompesse di continuo di suo, ti mostrerebbe le diverse versioni in fase di edizione e si può scegliere da dove fare un rollback.

Conclusioni.

Il programma avrebbe davvero delle potenzialità interessanti, ma nella versione scaricata dall’AppStore di Apple è troppo instabile: nel provare a scrivere questo pezzo, che comunque ha avuto necessità di aggiustamenti una volta trasmesso verso Medium e/o verso il mio account WP, si sarà bloccato almeno una ventina di volte con uscita anomala gestita dal sistema operativo.

Probabilmente la versione disponibile ha delle API non sono aggiornate, perché le correzioni principali sono state quasi tutte di impaginazione in particolare modo per quanto riguardava gli elenchi puntati.

La caratteristica principale invece funziona bene anche in italiano: segnalazione di parole errate in grassetto rosso e di problematiche grammaticali e/o logiche, in verde ed in aggiunta il pulsante Sy, sinonimo, lo trovo molto efficiente.

Però così no! Devono sistemare queste continue interruzioni per crash dell’app ad ogni due per tre !!

Provatelo se volete, tanto è a costo zero sull’app store almeno.

JC

Sei un blogger ? Ecco un tool che trovo molto comodo per chi scrive spesso su propri blog

Scrivendo spesso sul mio blog, ho cercato nel tempo qualche tool che rendesse meno tedioso scrivere un post.
Usando blogspot, c’era ogni volta la noiosa sequenza da eseguire:

  1. collegati al sito blogspot.com;
  2. logarsi con la propria utenza;
  3. selezonare il blog da usare per quel post;
  4. scrivere il post con l’editor on line del servizio.

Stessa cosa per i blogs scritti in WordPress o una delle qualsiasi più note piattaforme di blogging.

Ho proavato vari tools, ma lavorando da diversi sitemi operativi, ogni volta dovevo usarne uno diverso, ed inotre spesso i vari tools erano specifici per la specifica piattaforma di blog; per di più, tentando la classica operazione di scrivere il pezzo in un editor e poi fare un bel copia incolla, spesso portava a risultati indicibili, specialmente se di mezzo c’erano immagini o filmati inseriti nell’articolo.

Alla fine sono approdato a ScribeFire. Questo tool in realtà è un plugin, esistente per la maggio parte dei browser più blasonati. Io lo trovo fatto piuttosto bene e con diversi punti  a favore rispetto ad altre soluzioni, alcuni dei quali sono:

  1. esiste per i seguenti broser: Firefox, Chrome, Safari, Opera;
  2. il layout è mantenuto pratiacamente identico su tutti i broser e piattaforme;
  3. permette la gestione di diversi blog dallo stesso ambiente;
  4. permette l’edizione di vecchi post senza perderne la sequenza temporale;
  5. diverse piattaforme di blogging supportate: Atom, WordPress, Blogger (blogspot), Thumblr, MetaWeblog, MovableType, Posteroue, LiveJournal e così via;
  6. gestione dei template;
  7. possibiltà di pubblicare o salvare come bozza;
  8. gestione delle categorie;
  9. scrittura da destra a sinistra;
  10. apertura del plugin in stesso tab a metà pagina, in nuovo tab o nuova pagina;
  11. possibilità di esportare/importare contenuti del blog e configurazioni del plugin;
  12. possibilità di ‘monetizzare’ il vostro blog.

Insomma, le funzionalità sono tante e comode !!

Potete scaricare il plugin direttamente dal repository per i plugin dal vostro browser preferito.

Personalmente ormai lo uso da qualche tempo e mi ci trovo bene; ultimamente gli aggiornamenti non sono frequentissimi, ma pur restando come è almomento, lo ritengo un ottimo tool per qualsiasi blogger: sia ‘della domenica’ che per blogger professionisti.

Qui troverete due screen shot del plugin proprio mentre vi scrivo:

ScribeFire durante editazione post

 

Buona scrittura dei vostri blog !!

JC