Ormai le VPN sono diventate di uso piuttosto comune: esistono moltissimi fornitori di questo servizio, con prezzi per tutte le tasche e tutte le necessità; da quelle gratuite per l’uso più comune come navigare siti, leggere la posta e mandare qualche mail, a quelle a pagamento, per servizi più impegnativi come utilizzo da parte di piccole e medie aziende, con costi che vanno, da pochi euro al mese, sino servizi molto più costosi con divisioni per sotto reti fisiche, a seconda delle necessità dell’azienda.
Non starò a disquisire, in questo articolo, del perché o del perché non, usare una VPN ai nostri giorni, quello di cui voglio parlare oggi invece è la necessità che si presenta a volte di avere una lista di specifici indirizzi che non passino attraverso la VPN. Continue reading →
Quando c’è qualcosa di nuovo perché non sperimentarlo?
Scrivo da anni, per me stesso, e da relativamente poco, anche per altri lettori. Di base, scrivo sui miei blog, a volte rispondo a commenti sui social. Scrivevo anche sulla piattaforma Medium.com, ma se all’inizio è stata un’avventura interessante, con il passare del tempo, e gli stravolgimenti delle regole del sito, alla fine le uniche due attività possibili, almeno per me che scrivo in italiano, erano:
Importare un articolo da uno dei blog;
Commentare articoli di altri scrittori anglofoni della piattaforma.
Insomma alla fine ho deciso che stare su una piattaforma solo per avere dei duplicati dei miei lavori, non aveva più senso. All’invio ne aveva: c’era una discreta comunità italiana, ma adesso di italiani, ed intendo che scrivono sulla piattaforma, si e no saremo stati 7/9 in tutto. Da qui la decisione di mettere in atto un’azione che avevo in testa ormai da tanto: ho cancellato tutti i miei lavori da Medium ed ho cancellato l’utenza. Fine! Non è stato così doloroso come temevo, tutto sommato.
Adesso posso concentrarmi sui miei blog, senza passare ore a leggere stupidaggini in americano.
E visto che anno nuovo, vita nuova, ho preparato lo scheletro del nuovo libero, ed ho cominciato a creare i primi capitoli. Nel farlo però mi sono posto la domanda: se tantissimi utenti usano il meccanismo Pomodoro ci sarà bene qualche beneficio a farlo, allora perché non provare, se non altro per capire se potessi guadagnare qualche beneficio pure io.
Per chi non sa cosa sia la metodologia Pomodoro ecco un estratto dalla pagina wiki sull’argomento:
Tecnica del pomodoro Da Wikipedia, l’enciclopedia libera. Jump to navigationJump to search
Un timer da cucina a forma di pomodoro, da cui il metodo prende il suo nome. La tecnica del pomodoro è un metodo per gestire il tempo sviluppato da Francesco Cirillo alla fine degli anni 1980.[1] La tecnica utilizza un timer per suddividere il lavoro in intervalli, tradizionalmente lunghi 25 minuti, separati da brevi pause. Ogni intervallo è noto come “pomodoro”, riferendosi alla forma del timer da cucina a forma di pomodoro che Cirillo usava quando era uno studente universitario.
La tecnica è stata ampiamente diffusa da app e siti web che forniscono timer e istruzioni su come metterla in pratica. Strettamente correlata a concetti come il timeboxing e lo sviluppo iterativo e incrementale utilizzati nella progettazione del software, questo metodo è stato adottato anche in contesti di pair programming.[4]
Potete trovare qui la pagina completa del wiki, in italiano.
Il fatto che molti siti forniscano l’attrezzatura necessaria, e che siano state sviluppate molte applicazioni per permettere di seguire questo metodo, mi ha fatto pensare che sperimentarla era, se non altro, un modo per capire se la mia scrittura potesse giovarne o meno.
Indi, mi sono scaricato una app qualsiasi a riguardo, nel mio caso Tomato One, visto che per la scrittura uso Mac chiaramente ho scelto una app dal loro store, ma ne esistono per Windows e per Linux, ed a dirla tutta basta l’onnipresente applicazione di count down, di un qualsiasi cellulare, per poter sperimentare come metodo.
Ho configurato, seguendo le istruzioni di Francesco Cirillo, ideatore del metodo di cui trovate una breve biografia qui, ed ho provato ad usarlo per qualche ora.
Configurazione
Per fare il mio testo ho configurato l’app in questo modo:
Ho pensato di iniziare con valori più bassi di quelli indicati, come standard, per vedere come mi trovavo…
Risultati
Devo dire che ho cercato di essere il più scevro possibile da preconcetti, su questa metodologia, ma non mi ha dato i risultati che molti, invece, asseriscono riuscire ad ottenere: ho provato sia con il contatore a vista, che non visibile, durante la fase di scrittura, ma la sola idea di dover interrompere nel momento in cui squilla il pomodoro, mi ha inibito quasi totalmente il famoso flusso di scrittura. Se di solito traccio uno schema molto sintetico del capitolo, e poi lo sviluppo mano mano che scrivo, con il pomodoro in funzione, non sono riuscito a scrivere un granché. Sembravo quasi nello stato di blocco dello scrittore, e come sensazione, di sicuro, non è il massimo!
Do per scontato che altri potranno godere dei vantaggi di questo metodo, ma pare non funzionare per me. Il che ci sta nell’ordine delle cose: ognuno sviluppa, con il tempo, il proprio modo di scrivere, i propri tempi, il proprio flusso narrativo. Forse, se avessi iniziato da subito ad usarlo, come metodo, mi sarebbe stato anche di aiuto. Al momento invece, per me ribadisco, è solo d’impaccio. Funziona decentemente solo ignoro le pause, e di conseguenza le sessioni di scrittura scandite dal pomodoro.
Diciamo che il mio era un test: leggendo di tanta gente che osannava il metodo, mi son domandato se mi stavo perdendo, io, qualche cosa a non usarlo. Invece no: il mio metodo, su di me ovvio, funziona in modo egregio, e forse dopo qualche anno di scrittura, non ha molto senso tentare di impormi un nuovo metodo di lavoro.
Quando il backup del fornitore ha dei problemi… temporanei!!
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Situazione:
avete la vostrabella macchina VPS hostata da un provider che, normalmente, vi permette di fare il backup, della vostra macchina, sulla loro struttura. Nel mio caso mi permettono di avere sino a due copie di backup in date diverse, volendo.
I backup in questione vengono eseguiti attraverso il più classico dei comandi dd e depositati su una loro struttura NAS interna. Questo sistema è decisamente molto di aiuto quando dovete recuperare la macchina dopo aver fatto qualche disastro che vi rende la macchina viva ma non funzionante o totalmente non bootabile.
Problema:
per qualche motivo il sistema di backup, che è manuale via web page, fornito dal vostro provider, non funziona, e voi avete fatto delle grosse modifiche al vostro sistema. Vi serve fare un backup per evitare di perdere tutto il lavoro fatto, ma non potete fare seguendo la solita procedura via web. Come fare?Continue reading →
Per chi avesse installata la Vodafone Station, hanno da poco aggiunto lo «spegnimento della suoneria» programmabile giorno per giorno, il che aiuta non poco a liberarsi dagli scocciatori: io per esempio che ho un numero fisso solo per le chiamate mediche di emergenza, ho attivato la funzione dalle 18:30 alle 7:30 di tutti i giorni ed ho risolto, ma non tutti hanno questa possibilità per mille motivi diversi.
Stavo leggendo un post di Andrea, un amico su Quora, nel quale spiegava cosa gli aveva impedito di pubblicare, negli ultimi giorni, nuovi post proprio sul blog in questione.
La cosa mi ha piuttosto incuriosito e sono andato a vedere un po’ cosa se ne diceva in giro, sulla rete, dopo di che ho avviato la mia macchina virtuale con Windows 10 per verificare la situazione, e le cose si sono presentate molto, ma molto peggio di quello che sembrava essere inizialmente.Continue reading →
Per chi abitualmente lavora in ambiente server, succederà molto spesso di dover editare file di testo puro, che sono normalmente file di configurazione di programmi vari, oppure sorgenti di script bash o script Python o sorgenti di programmi C, che sia ansi o C++. Insomma la necessità di dover editare file di testo puro sono innumerevoli. Ci sono diversi editor testuali che si usano in questi casi. Anche perché, di norma, un sistema server, non ha un ambiente grafico, per cui il tutto va fatto in ambiente testuale. Un editor con il quale, chi fa questo genere di lavoro, ha quasi sempre a che fare è vim che di norma è installato per default su tutti gli ambienti server. Esistono anche soluzioni grafiche per vi, come gvim in ambiente GNome oppure MacVim in ambiente oSX.Continue reading →
Un piccolo script, in bash, per editare i nostri libri mantenendoli protetti quando non li usiamo.
Può capitare a chi scrive, specialmente per diletto, di avere il computer in condivisione con altri componenti della famiglia. Oppure avendo spesso l’impulso di scrivere nei momenti liberi, di usare un computer portatile che può restare aperto in zone dove bazzica altra gente.
Può anche essere che abbiamo copia aggiornata del nostro lavoro, in progresso, in un’area in cloud, dove notoriamente non è cosa sana tenere file importanti non protetti.
Ho già scritto un post su ScribeFire, ma in quello descrivevo solo le potenzialità del plugin. Oggi voglio farvi vedere alcune operazioni pratiche sul campo come associare un blog, scorrere i post esistenti caricati all’associazione, modificare un post vecchio e crearne uno nuovo.
Appena installato, ovviamente non sarà presente nessun blog su cui operare per cui iniziamo con il caricamento di uno dei nostri blog al plugin: tutti i comandi, esclusi quelli di edizione sono nel lato sinistro della schermata.