Considerazioni sui cani ed il parco Young di via Nino Bixio.

Mi è gia successo un paio di volte, nel pomeriggio, di portare il cane nell’area cani dedicata, nel nuovo parco Young, e di imbattermi nella stessa situazione: nell’area cani ci trovo due cani senza alcuno con loro, che abbaiano disperati perché viene loro impedito, da una barriera di legno, di raggiungere i loto ‘amati’ conduttori. Uso il termine conduttore perché il senso della parola ‘padrone’ riferito ad un animale mi fa venire il prurito alle mani !!

Allora, non solo i cani sono li abbandonati a loro stessi, ma lo sono con i propri ‘padroni’ a 50metri di distanza che giocano bellamente a calcio sul campo adibito. Già io sopporto poco il calcio, ma vedere quelle due povere bestiole abbandonate a loro stesse in una recinzione, a cui non sono evidentemente abituati con i loro padroni che apparentemente non fanno caso al disagio delle bestiole, perché continuano a giocare, lanciando urli in direzione dei cani affinché la smettano di abbaiare. Dio che fastidio!! Perché non gli tagliamo le corde vocali visto che ci siamo ?!?!?!?

Ahhh no non è vero che non sanno del disagio dei loro cani, perché laddove le povere bestiole scavano per crearsi un varco per poter raggiungere i loro amati conduttori, uno di loro ha ben pensato di piazzare una mattonella cosi il cane non possa scappare nemmeno scavandosi una via di fuga.

E non bastasse, quando raggiungo i giocatori chiedendo cortesemente di recuperare i loro cani per darmi il tempo di farmi entrare con la mia e fargli fare le sue cose, alla domanda “scusate ragazzi, di chi sono i cani” si guardano tutti in faccia l’un l’altro come a dire ” Ahh non saprei non è mio”.

Solo il mio cipiglio e la chiara intenzione di non andarmene finché qualcuno non mi desse risposta ha fatto saltare fuori di due conduttori dei cani che, ammetto scusandosi, vanno a prendere i loro cani, aspettando che io termini con la mia, per poter rinchiudere nuovamente le povere bestiole di nuovo nel recinto e lasciarle li !!!

Nota… le bestiole in questione, mentre io entro nell’area cani con la mia, vengono tenute A MANO per il collare, segno che i ragazzi non hanno dei guinzagli; questo mi fa dedurre che la cosa sia stata programmata e non successa per caso.

La prossima volta che devo fare? Fare un video ? Chiamare i vigili ? Chiamare la protezione animali ?

Io credo che la prossima volta, se succederà ancora, semplicemente aprirò il cancello di legno dell’area cani e li lascerò uscire: e si arrangino i loro conduttori a recuperarli.

Ma dico io !! Se sai che stai andando a giocare una partita, ed il fatto che tutti fossero in gran tenuta con le magliette delle rispettive squadre del cuore e pantaloncini corti dimostra che la partita era organizzata, che diamine ti porti i cani dietro a fare: lasciali a casa a questo punto; almeno non soffriranno a dover stare rinchiusi in un posto che non conoscono con una barriera che impedisce loro di raggiungere i rispettivi conduttori che nonostante il trattamento che gli riservano amano incondizionatamente !!

Ragazzi; un cane NON È un giocattolo!!! È un essere vivente direi piuttosto senziente anche se non è stata mai dimostrata la loro capacita di riconoscere se stessi. Non sono oggetti da portare e piazzare da qualche parte lasciandoli li finché non ce ne ricordiamo e li andiamo a riprendere, o peggio ancora con cui arrabbiarsi perché continuano a piangere ed abbaiare perché non riescono a raggiungere i loro conduttori.

Avete (a naso guardandovi) 20 / 25 anni VERGOGNATEVI a trattare un cane in quel modo !!

Ciao Micia

 

Ciao Micia, gatta bastardina recuperata da una gattara della zona; quando ti portammo a casa, non pensavamo ci avresti fatto compagnia per ben dieci anni, ed invece così è stato, anche se, senza intervento di quella mano assassina, volontaria o meno, probabilmente saresti rimasta con noi per molto tempo ancora.

 

imageEri piccola come uno scricciolo quando ti portammo a casa, una casa sicuramente diversa da quella a cui eri abitata: stavi in una casetta di campagna all’aperto con i tuoi fratellini e le tue sorelline, e ti sei trovata all’improvviso in un appartamento con due cagnoloni ed un altro gatto che non conoscevi;

imageIgor, un apparente burbero maschio di Rottweiler,  che invece ti si palesò come un tenerone, tanto che ti ci affezionasti subito diventando, non dico la sua ombra, ma eri spesso nei suoi paraggi, nei momenti di maggiore insicurezza;

imagee Whity, una dolcissima e tenerissima femmina di Cane Corso, che ti prese subito sotto la sua zampa protettrice.

imagePoi c’era Ethan, i nostro gattone norvegese, che seppure a modo suo, anche lui ti prese in simpatia. Anche perché essendo un felino anche lui sapeva come raggiungerti laddove image ti rifugiavi i primi giorni per tare tranquilla 🙂

Insomma ti sei trovata scaraventata da una situazione in cui eri all’aperto con solo il tuo parentado felino, ad una situazione con diversi animali da imparare a conoscere.
L’unica cosa in comune con la vecchia casa era la presenza di essere umani che ti volevano bene, e che ti avevano scelto nonostante tu fossi una femminuccia, cosa che fece molto contenta la tua precedente umana perché sapeva bene che piazzare una femmina di gatto è decisamene più complicato che piazzare un maschio. Cosa in realtà poco comprensibile visto che chi procura più fastidi nel periodo dei calori son di certo i maschi e non le femmine.

Insomma tornammo a  casa con te, e come ben sai, a causa dell’eterna nostra indecisione, non ti scegliemmo mai un nome, per cui sei rimasta col nome micia per tutta la tua vita!! Una vita tranquilla  fatta delle tue scorribande notturne estive, delle tue litigate per il controllo del tuo piccolo territorio, delle tue sparizioni per un paio di giorni che ci mandavano immancabilmente in apprensione sebbene continuassimo a ripeterci:”… tanto lunedì ricomparirà”’; ed in effetti era così: probabilmente restavi chiusa da qualche parte durante il fine settimana, magari in qualche garage o cantina che qualcuno teneva aperto tutta la settimana, ma che serrava durante il week end.

L’avvicendarsi di altri cani e gatti in casa non ti ha mai creato problemi, forse solo la dipartita di Whity ti ha lasciato stranita: ancora ricordo come annusavi la sua cuccia, come cercavi i posti in cui la vedevi di solito nel palchetto qui fuori; e meno male che gli essere intelligenti che sanno provare delle emozioni siamo solo noi!!!

Anche con Tigro, nonostante come lo hai trattato i primi giorni, alla fine hai trovato un modo di convivere… insomma sei sempre stata una gatta dalla capacità di adattarsi e mille situazioni diverse: dal dormire sul lettone tra noi due, al girovagare tutta la notte in giro per il tuo territorio, controllando che altri gatti non tentassero di prendere il sopravvento. E tutto questo sino all’altro giorno… quando qualcuno, non so se per cattiveria o per stupidità, ha lasciato quell’antigelo li, all’aperto, a portata di voi gatti. I primi due non ce la fecero nemmeno a passare la notte, tu invece si vede che ne assumesti poco perché il tuo calvario è durato una settimana e più, prima che ci rendessimo conto del disastro avvenuto.

Ma perché i vicini che hanno subìto lo stesso dolore non ci hanno avvisato: ti avremmo portata dalla veterinaria subito, anche se apparentemente stavi bene e forse ce l’avresti fatta. Se ci avessero avvisati forse non avrei dovuto sopportare di vederti camminare come in preda ai fumi dell’alcool mentre invece erano i primi segni di danni cerebrali dovuti all’avvelenamento. Lucie ha fatto di tutto e di più per poterti aiutare; ha cercato di farmi capire quando finalmente usasti la cassettina che non dovevo ancora esultare, sebbene fosse stato un gran passo avanti che indicava che i reni ancora un po’ funzionavano; che dovevi iniziare a mangiare prima di cantare vittoria su quella mano assassina.

Ed in effetti aveva ragione lei: ho provato a portarti le tue crocchette preferite e la tua ciotola di sempre, e li ho capito che ormai non v’era più nulla da fare: nonostante Lucie non mi avesse detto nulla, ho visto da solo le tue convulsioni, chiaro sintomo di ormai, estesi, danni cerebrali; non miglioravi in realtà, ma contro ogni apparenza stavi peggiorando, e li ho preso la decisione, quella decisione che già in passato mi è capitato di dover prendere, e che ogni volta spero di non dover più affrontare. Addormentarti… che termine quasi poetico addormentarti, ed è anche veritiero visto che, prima dell’iniezione fatale, ti abbiamo fatto l’anestesia. Ma vedere poi l’ago perforarti il cuore, vedere il tuo respiro che si affievoliva, vedere le orecchie rilassarsi definitivamente, e per ultimo realizzare la mancanza di reazione al contatto dell’occhio, mi ha di nuovo stretto il cuore.

Ogni volta me lo ripeto:”Joe, ricordati che è un anime domestico: vivrà meno di te”. Ma ogni volta spero che accadrà quando sarà il momento perché è il momento, e non perché una malattia o peggio la cattiveria o la stupidità di un essere umano ti porti a quel momento.

Micia, che altro dirti, ovunque tu sia andata, sicuramente sei andata a stare meglio, e questa è l’unica consolazione che mi resta, oltre al tuo ricordo: un ricordo che, stai pur certa, si cementerà nel tempo, ma non sparirà mai!!

Buon viaggio Micia

JC

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Cani e gatti nel redditometro !!!

Cercando in giro per la rete le novità delle ultime novità proposte dal governo nel decreto del fare, ho trovato questa chicca:
Una volta, nel redditometro, negli studi di settore o in strumenti analoghi di accertamento induttivo del reddito, finivano i cavalli e non solo quelli con la coda e le balzane, ma anche quelli che rombavano sotto il cofano di Mercedes, Bmw e Lexus da 100.000 e passa euro. Adesso, oltre ai purosangue e ai cavalli motore, finiscono nel tritacarne dell’Agenzia delle Entrate anche cani, gatti e relative spese veterinarie.
Che tradotto vuol dire che oltre alle mille altre voci, la finanza userà le spese effettuate per i nostri amici a quattro zampe, per verificare se stiamo vivendo al di sopra delle nostre possibilità. Ma quel che mi spaventava più di tutto era un’altra reazione che questa novità avrebbe potuto innescare… ed eccola qui!!
dalla pagina http://www.imolaoggi.it/?p=58016
La Federazione Nazionale degli Ordini Veterinari ha reso pubblico il caso di un uomo di Cremona, proprietario di un cane, che si è rifiutato di fare applicare il microchip al cucciolo per paura di finire nelle spire dei controlli fiscali dovuti al redditometro. “L’identificazione del cane con microchip è obbligatoria, ma l’Agenzia delle entrate vanifica gli sforzi di osservanza delle leggi di sanità animale.
Ecco, appunto!! Già in questo paese obbligare i proprietari di animali da compagnia ad applicare il microchip era dura, adesso con questa nuova cazzata, molta più gente eviterà di microchippare i propri animali per paura del fisco; e la conseguenza più immediata sarà, sicuramente, un aumento dei casi di abbandono. Se chi non si fa problemi ad abbandonare un cane con il microchip, figuriamoci poi se riesce a non microchipparlo per la paura del fisco quanto ci mette ad abbandonare il cane.
E non parliamo di quelli che adesso cercheranno di disfarsi dell’animale domestico per il solito motivo di non dare all’agenzia delle entrate un motivo per venire a curiosare sulla propria contabilità personale !!
Che poi vorrei capire, dalla presenza di un cane, un gatto, un criceto o un pappagallino cosa l’agenzia delle entrate dovrebbe desumere!!
Quando pensi che hai toccato il fondo come cittadino, lo stato fa di tutto per dimostrarti che non è vero che allo schifo imposto dallo stato non c’è limite !!
JC

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Test di uso del furgone da parte delle belve

Ieri vista la bella giornata si è deciso di fare quattro passi e verificare che succedeva a caircare entrambi i cani sul retro del furgone.

Al momento è una prova perché non ho al momento attrezzato il fuirgone con le gabbie per cui i cani stanno in uno stesso ambiente liberi.

A partre un piccolo probelma di trattenuta da parte della piccolina, direi che è adato tutto benissimo: Igor, specialmente al rientrpo, è rimasto comdamente stradiato nella parte più indietro, mentre Lady, approfittando uno spazio libero nella rete di divisione, venva spesso a fare capilino con la testa per sleccazzare Gilles o me a seconda di chi giudava:)

Tutto sommato potrebbero stare anche senza gabbie, ma in effetti la gabbia è più per la loro protezione che altro.

Siamo arrivati sino a Borghetto, vicino a Castelnuovo del garda. Ed abbiamo approfittato della bella gioranta per farci una camminata lungo il fiume.

Involontariamente è stata anche una prova per Lady… visto la sua ritrosia verso gli esseri umani, camminare in mezzo alla bolgia trovata in paese, credo dovuta ad una mostra di antiquariato, è divenatato un esercizio psicologico per lei, e dire che è anadato anche piuttosto bene !!

Al rientro, vuoi per la camminata, vuoi per il fatto che anche la mattina si erano fatti una bella corsa in bici, erano piuttosto distrutti entrambi.. per cui si sono stravaccati uno vicina all’altra e fino ad ora di cena non si sono più sentiti 🙂
Direi che son piuttosto contento della giornata e delle prove fatte ed i risultati ottenuti con le mie belvette.
JC